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Il segmento testuale A Poggio Mirteto è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 2Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 167

Brano: [...]o, centinaia di sbandati cominciarono ad affluire dall’Abruzzo, dalle valli del Volturno e del Garigliano, dai monti dell’Appennino centromeridionale. A questi si aggiunsero numerosi prigionieri di guerra fuggiti dai campi di prigionia, soprattutto serbi e montenegrini che trovarono presso la popolazione sabina ospitalità e protezione. Furono questi ex prigionieri che, insieme agli antifascisti locali, diedero vita ai primi nuclei partigiani.

A Poggio Mirteto, il militare Patrizio D’Èrcole costituì una banda composta da soldati e civili che tentò di estendere la propria azione ai paesi circostanti attraverso piccoli gruppi comandati da altri militari. Nell’altopiano leonessano, al confine con la provincia di Terni, operai comunisti provenienti da questa città umbra insieme a ex prigionieri di guerra montenegrini e sovietici diedero vita alla formazione partigiana “Spartaco Lavagnini” (da non confondersi con l’omonima formazione senese), primo nucleo di quella che sarebbe poi diventata la Brigata “Gramsci” (v.) ternana. Nell’alta Sabina, ai confini[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 168

Brano: [...] crescita politicomilitare delle bande operanti nel Reatino. Erano stati presi contatti con le organizzazioni clandestine operanti nella Capitale e in particolare con il Fronte clandestino militare della Resistenza romana (v.), comandato dal colonnel

lo Giuseppe Montezemolo, e con il Comitato centrale di liberazione nazionale.

Fondamentale importanza ebbe poi l'organizzazione dei partiti, a cominciare dal Partito comunista che, per esempio a Poggio Mirteto, svolgeva un’azione di coordinamento e di finanziamento dei nuclei partigiani. Un’attiva opera di propaganda veniva poi effettuata nei confronti dei contadini che, dalla Sabina, assicurarono alle bande il sostentamento alimentare.

Sempre più frequenti divennero gli scontri con i nazifascisti e le relative rappresaglie. Il 28.1.1944 alcuni partigiani vennero a conflitto con militari tedeschi presso Corvaro e, l’indomani, l’intero paese fu saccheggiato da un centinaio di nazifascisti che, inoltre, uccisero il giovane Loreto Franchi II 2 marzo un nucleo partigiano disarmò il presidio repubbli[...]

[...]uccisero il giovane Loreto Franchi II 2 marzo un nucleo partigiano disarmò il presidio repubblichino di Rivodutri. Il giorno successivo fu la volta del presidio fascista e della caserma di Poggio Bustone. Circa due settimane più tardi, una squadra della futura Brigata “ Gramsci ”, con l’aiuto della popolazione di Poggio Bustone, fronteggiò l'attacco di una colonna di circa duecento nazifascisti, giunta sul luogo al comando del questore di Rieti. A Poggio Mirteto, la formazione D’Èrcole, rafforzata da elementi comunisti, al co

mando di Ennio Melchiorre e Aleide Monici assunse il nome uD’ErcoleStalin”.

La strage di Leonessa

Il 16.3.1944 la Brigata “Gramsci” proclamò che, avendo liberato « il territorio di Leonessa e San Pancrazio con i limiti di Rivodutri, Poggio Bustone, Castiglion di Arrone », ne assumeva di fronte ai cittadini la responsabilità militare, politica e amministrativa. Fu, quella, una delle prime “zone libere” create in Italia durante l'occupazione tedesca, ma poche settimane dopo si ebbe la reazione nazifascista: il 30 marzo in[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A Poggio Mirteto, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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